BREVE BIOGRAFIA

Pittore e scultore autodidatta, di origini siciliane. Dopo gli studi liceali scientifici si trasferisce a Torino, dove consegue la laurea magistrale in Ingegneria Aerospaziale e inizia a lavorare in una multinazionale del settore metalmeccanico, portando avanti parallelamente, anche se con discontinuità, la sua attività artistica. Oggi vive e opera come artista a tempo pieno nella sua Casa-Studio a Sant'Elia Fiumerapido, un piccolo borgo sugli Appennini laziali, tra Napoli e Roma.

Le sue opere scultoree e pittoriche sono il risultato finale di un processo creativo non programmato, totalmente sperimentale, caratterizzato dall'uso di materiali poveri come paglia, rete metallica, malta, bitume, tessuti riciclati, collanti, resine, che conferiscono una certa organicità agli artefatti, un richiamo alla carne.

Considera la sua ricerca artistica come una più elevata forma espressiva, una possibile modalità di comprensione della natura umana e delle sue contraddizioni, una possibile accettazione delle stesse attraverso una sorta di temporanea atarassia epicurea.

 

PENSIERI CRITICI DI ROCCO ZANI SUGLI "ARCHETYPA"

Le sue “fiere”. Sono di paglia e ferro, di colle penetranti – all'occhio immateriali – eppure capaci di cimentare il tronco agli arti, la ferocia del capo alla efferatezza dello sguardo. Un bestiario inconsueto – finanche immaginifico – ordinato come milizia pronta all'incursione più che all'arrembaggio. Disseminata e celata in quel pantano irrespirabile, sospesa e stagnante come lo sono gli arbusti e le foglie, ovvero le nuvole sopra la volta inesistente. Ecco la dinamica assordante di un “paesaggio metafisico”, nella cieca consapevolezza dell'attesa, di un indugio che accoglie a sé (in sé) il tempo e lo spazio, l'eco. Ma questi “rendiconti antropomorfi” che nascono da una realtà tutta virtuale (o l'assecondano) – cesellata per strati e corrispondenze dal nostro autore – si fanno di colpo attori e protagonisti di un “territorio” parallelo, corrispondente, eppure appartato rispetto ai precetti del tempo (il nostro) consueto. Tutto ciò che ho visto. Come un testimone occasionale nel mezzo di un evento altrettanto occasionale: nel luogo, nella luce sommessa, nei miasmi di una palude remota. Con gli occhi di pasta vitrea che danno vita (e sgomento) alle “fiere”, alle loro movenze, alle immaginarie appendici dei loro corpi.

 

PENSIERI CRITICI DI ROCCO ZANI SUI "TAGLI"

Come sudari sdruciti, quelli che potrebbero definire i suoi “dipinti” ovvero prospettive di lacci e cromie, fenditure di biacca e crepe d'ombra, piccoli e grandi riquadri di “dolore”, al pari di un pianto copioso o di incerti sollievi.

Si ricompone allora – in questo luogo di equilibri e mutamenti – la storia artistica più recente di Giampaolo Cataudella, attento alla “realtà” che si fa, paradossalmente, lezione di appartenenza, di memoria. E di mistura inattese.


PENSIERI CRITICI DI ROCCO ZANI SULLE OPERE PITTORICHE POLIMATERICHE
Giampaolo Cataudella l'ho conosciuto per rocambolesche coincidenze: di incontri, di soste, di luoghi. E mi incuriosiva questo siciliano "insolito" approdato chissà come nel "ripostiglio" ombroso del Latium Adiectu. Ho visitato il suo studio, che è casa di prospettive, ricovero lunare, luogo di prodighi stupori. Il cosiddetto "ordinamento di stili" ci porterebbe a definirlo un autore "informale" - ovvero, che predilige il dileguamento, più o meno marcato, di una presupposta forma - ma in verità conierei per la sua arte (senza arrogarmi il compito di inedite rivelazioni ) una definizione più "cauta" o quanto meno distante da una ripartizione storicizzata. La sua pittura mi piace definirla di "attraversamento", per quella attitudine di "porre ordine" all'interno di un universo comunque fatto di dissesti, di sottrazioni, di spaesamenti. L'attraversamento, o meglio ancora il transito, è una prerogativa specifica della sua pittura, fatta di accenti seriali, di incursioni, di riepiloghi, soprattutto di esplorazioni.
I "materiali" innanzitutto. Restituiti (e trasformati) all'originaria memoria attraverso interventi di sottrazione, di scavo, quasi di dissotterramento. Recuperando bagliori e segnali che sono memoria millenaria, perfino testimonianza involontaria del remoto. Al pari della pittura che è adunata di indizi anonimi comunque capaci di reticolare tonalità e cromie del racconto. La cronaca si "esaurisce" nelle forme anthropomorphe che hanno ceduto sguardo e gesti affidando al brusio del metallo l'anima indolente.

 

PENSIERI CRITICI DI DAFNE CROCELLA SULLA PITTURA (CURATRICE E CRITICO D'ARTE)

Nella ricerca creativa di Giampaolo Cataudella è forte il richiamo a Burri. Se negli anni della giovinezza l'artista ha raffinato la tecnica cimentandosi nelle riproduzioni di note opere d'arte contemporanea, successivamente la mano si muove su un'impulsività diversa, più libera, le pennellate diventano dense e il cromatismo prende importanza. L'opera nasce nell'impulso creativo, ma poi sembra chiedere altro. Allora il mondo della materia si offre come elemento indispensabile al processo creativo. I lavori di Cataudella oggi si vanno formando strato su strato, opera su opera. Ognuno ne nasconde altri che, pur non essendo più visibile, danno consistenza all'opera portandola a superare i limiti della bidimensionalità. Lo spessore è quindi storia, vissuto, processo.

La scelta dei materiali è viva e sperimentale, ma non casuale. Stralci di vecchi indumenti raccontano di pelli un tempo indossate, d'identità dietro le quali ci siamo nascosti, fili di canapa come capelli sembrano accennare alle tracce di una vita che è passata, e qualcosa ha lasciato. Così gli stucchi, gli allumini, le vernici ei solventi di varia natura, e poi ovatta e garze, reti e stampi, tutto tende a formare stralci di un racconto. E' la vita. Il suo fluire, che così inavvertitamente altera la materia. E la materia stessa diventa racconto, s'inspessisce di storia e di vissuto, si trasforma. L'arte dopotutto è trasformazione materica e vivo racconto di vissuti.


PENSIERI CRITICI DI GIORGIO AGNISOLA SULLA PITTURA (CRITICO D'ARTE E SCRITTORE)
La varia sperimentazione di Giampaolo Cataudella si muove all'interno di una dimensione astratta e informale, con una viva attenzione alla materia e ai materiali. Tale dato appare il centro di una ricerca che vede l'artista impegnato frequentemente a evocare luoghi e percorsi che potrebbero dirsi naturalistici in una sorta di simulazione astratta affidata allo sguardo emotivo e percettivo. Non c'è metafora nell'opera, almeno direttamente, ma pura vocazione e struttura. Il giovane artista infatti elabora meccanismi visivi raramente informati ad un formalismo visionario e contenutistico, piuttosto si affida ad assetti segnici e formali e cromatismi che nel riflesso psicologico alludono a un mondo altro, interpretato o almeno interpretabile come orizzonte di sensi e di senso. E' soprattutto questa qualità, questa propensione per il gioco ambiguo e intenso di una umanità riflessa nello specchio dell'opera, che costituisce il segno più interessante del lavoro di Cataudella. Il clima, in definitiva, è quello della ricerca, ma l'indirizzo dell'artista sembra senza equivoci lungo il cammino intrapreso, al di là del reale, fermamente all'interno di una sensibilità visiva e umanistica. Infine la viva sperimentazione dei materiali lascia intendere che l'artista, avvertito delle ricerche più significative del Novecento, è proiettato verso un'espressione di forte consapevolezza intuitiva, nel solco di vigilanza tensione spirituale


PENSIERI CRITICI DI LUCA PALERMO SULLA SCULTURA (DOCENTE UNIVERSITARIO E CURATORE)

Quella di Cataudella è una scultura che si innesta sulle dinamiche dell'arte informale e dell'arte povera: figure caratterizzate da una forte matericità, corpi acefali, archetipi (non a caso, titolo di molte delle opere proposte) di figure umane ed animali appartenenti ad un mondo in divenire, in continua evoluzione. La mancanza della testa, degli arti, o di altri elementi sembra richiamare la statuaria classica, e al contempo restituire al fruitore il fascino romantico del frammento.

Cataudella mette, dunque, in scena un atto, al contemporaneo, distruttivo e creativo, conferendo alle sue opere una misura fortemente simbolica; un simbolismo che si riferisce all'idea di effimero che accomuna gli esseri umani, i mortali (θνητός) come li definisce Platone.

 

MOSTRE

2024 Mostra personale “Bestiari e Sudari”, S.Elia Fiumerapido, Chiesa di S. Maria Maggiore.

2023 Mostra personale "Mortales" Scultura in metallo e paglia, Università di Cassino, Italia

2022 Mostra personale "Opere Astratte polimateriche", Villa Comunale di Frosinone, Italia

2021  Mostra personale "Opere Informali pittoriche e scultoree", Museo Civico, Boville Ernica, Italia
2021 Personale Mostra "Red carpet", Sala della Ragione, Anagni, Italia
2019 Mostra personale, "L'umanità Riflessa", Spazio Comel, Latina, Latina , ITALIA
2019 Mostra personale "L'Astrattismo informale di Giampaolo Cataudella", Palazzo Ducale, Atina, ITALIA 
2018 Dialogo tra generazioni, Castel dell'Ovo, Napoli, ITALIA
2017 Segni Tangibili, Spazio Martucci 56, Napoli, ITALIA
2017 Mostra personale, La memoria dell' Elefante, Al Centro, Roma, ITALIA
2017 Mostra personale, Superficial Urban View, La Pecora Elettrica (Caffè Letterario), Roma, ITALIA
2016 Lucent Aluminium International Comel Award, Latina, ITALIA
2006 Mostra personale, Metropolis, Convivium (Ex Convento dei Domenicani), Arpino, ITALIA
2001 Bianco e Blu - Fondazione Italiana per la Fotografia, Torino, ITALIA
2000 L'immagine nel Cinema - GALLERIA OVERSTUDIO, Torino, ITALIA
1998 Senzo Vietato - GALLERIA OVERSTUDIO, Torino, ITALIA


FORMAZIONE
Laurea Magistrale in Ingegneria Aerospaziale (Politecnico di Torino)

 

RICONOSCIMENTI
Menzione Speciale della Giuria PREMI con “Metropolis” – Premio Internazionale COMEL 2016

 

STAMPA ED INTERVISTE
10-10-2022 Stampa: Al Rettorato di Cassino si respira....L'arte "CiociariaOggi"
21-09-2021 Stampa: Le “opere informali” di Giampaolo Cataudella "Quinta Pagina"
09-02-2018 Stampa: L'artista Giampaolo Cataudella espone a Napoli "Corriere Elorino"
24/07/2017 Stampa: Intervista a Giampaolo Cataudella dell'editoriale "L'Opinionista"
20/02/2017 Stampa: Intervista a Giampaolo Cataudella (Premio Comel)
22/01-2017 E' arrivato un nuovo artista sulla banchina di ArtPlatform
17/01/2017 Frammenti di vissuti metropolitani (ArtPlataform)
30/10/2016 Menzione Speciale - Premio Internazionale Comel Vanna Migliorin 2016

PUBBLICAZIONI

2023 Catalogo Mostra "Mortales" presso l'Università degli studi di Cassino

2023 "Giampaolo Cataudella", opera pittoriche e scultoree

2019 Catalogo "L'umanità riflessa" opere pittoriche di Giampaolo Cataudella
2016 Catalogo "PREMIO COMEL Vanna Migliorin Arte Contemporanea"
2014 "La Casa Ricamata", raccolta di racconti di Pina Magro
2001 Catalogo mostra "BIANCOAZZURRO", Fondazione Italiana per la Fotografia